Don Marino Ruggero

Don Marino Ruggero

Lettera 1

Articolo pubblicato Sabato, 10 Giugno 2006 nel GAZZETTINO del NORD-EST

A vederlo, dentro e fuori, sembra ...


A vederlo, dentro e fuori, sembra proprio un bar come tanti altri, la lavagna con le specialità e la televisione pronta per i mondiali. E quel prete allegro che campeggia nel logo sulle vetrate e sulle magliette dello staff potrebbe sembrare l'ultima trovata dissacratoria che da sempre in pubblicità prende in giro frati e suore. Ma il "Dal don " è invece davvero speciale, a partire da quel don nel nome. Il pub è nato per volere di don Marino Ruggero , un prete di frontiera come lui stesso ama definirsi. Quarantun'anni, 16 di sacerdozio da festeggiare proprio oggi, ha inaugurato ieri pomeriggio il suo locale in via Colotti, verso la fine di via Cardinal Callegari all'Arcella. Assente giustificato per impegni improvvisi (ma ha promesso di farsi vivo in un'altra occasione) il sindaco Zanonato. A dare la benedizione prima del taglio del nastro tricolore non è venuto nessun collega, neppure il parroco di San Gregorio Barbarigo - «eppure a don Nicola gli piace bere, e tanto, del buon vino e qualche bicchierino» sussurra una fedele - nè tantomeno un rappresentante più altolocato della Diocesi. D'altra parte è da quasi un anno che don Marino dà del filo da torcere alla Curia, a partire dall'iscrizione provocatoria alla selezione per il Grande Fratello che gli costò l'allontanamento dalla parrocchia di Villa di Teolo. Dal novembre dell'anno scorso vive in città, in qualità di collaboratore del vicario episcopale, e si occupa dei giovani. Il suo pub fa parte di questa sua appassionata missione pastorale. È un circolo affiliato alle Acli (la tessera, obbligatoria, verrà distribuita gratuitamente), aperto dalle 8 alle 14 e poi dalle 16 a mezzanotte (chiuso per turno il lunedì). Non farà le ore piccole, visto che si trova tra una miriade di condomini, sulle ceneri di una birreria odiata dagli abitanti per gli schiamazzi fino a tarda notte. Sei i volontari che serviranno al bancone, tutti nuovi del mestiere, al punto che ieri, complice la stanchezza dopo gli ultimi ritocchi per arrivare pronti all'inaugurazione, non avevano ancora le idee chiare sul listino dei prezzi. Dovranno innanzitutto ripagare le spese, il resto andrà in beneficenza, per lo scavo di pozzi in Eritrea. Ma non hanno dubbi sulla gestione: «Abbiamo tente idee nel sacco - preannuncia Andrea - l'importante è l'aspetto sociale. Qui vogliamo dare spazio ad un'aggregazione positiva, per i ragazzi ma anche per gli anziani che hanno voglia di giocare a carte. E non mancheranno le iniziative culturali. Chiunque vuole collaborare si faccia avanti, c'è posto». Don Marino cercherà di dare una mano il più possibile. Ieri era emozionatissimo. A fargli festa un nutrito gruppo di vicini e di simpatizzanti. C'era anche il papà, che applaudiva senza dare nell'occhio: «Gli auguro che vada tutto bene. Marino è stato a Dolo per quatto anni, due nel duomo di Asiago, tre e mezzo a Montegrotto e quasi 5 a Villa di Teolo. Ovunque ho visto gente che piangeva quando se ne è andato via».
«Grazie a chi non è qui per caso - ha detto il "don " impaperandosi, tutto vestito in clergyman scuro - prima di festeggiare al buffet ci vuole la benedizione, roba da preti, una di quelle che "taca", perchè Dio protegga chi lavorerà e chi frequenterà questo circolo. E ora brindisi! Amen»

Caterina Cisotto



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Articolo pubblicato sul Mattino di Padova del 28.12.2003

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